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Fattura elettronica per i forfettari, obbligo e opportunità

Ci siamo, ormai lo stop all'esonero dalla fattura elettronica per i forfettari è certo. L'obbligo scatterà da inizio luglio ma è importate iniziare già da ora ad adoperarsi per l'acquisto dei software e prendere dimestichezza per la gestione di questo nuovo adempimento. A quanto pare saranno esonerati i micro forfettari; sono infatti esclusi i soggetti con ricavi o compensi fino a 25.000€. Il mio consiglio spassionato è quello di non rimandare, fare le fatture elettroniche semplifica la gestione della propria attività e soprattutto per chi è nel regime a "Forfait" le cose a cui fare attenzione sono davvero poche. Vediamole insieme.

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Come fare una fattura elettronica?

La fattura elettronica altro non è che un file XML da inviare al sistema d'interscambio dell'agenzia delle entrate. L'elaborazione di questo file è semplificato dall'utilizzo di alcuni software. L'unico gratuito ormai rimasto è quello messo a disposizione dall'agenzia delle entrate, raggiungibile direttamente dalla piattaforma https://ivaservizi.agenziaentrate.gov.it/portale/ . Considerato il basso costo dei software commerciali sconsiglio l'utilizzo del sistema gratuito dell' Agenzia delle Entrate, si tratta di un servizio macchinoso, per nulla intuitivo e con un'alta possibilità di errore.
Inizialmente consigliai a tutti i miei clienti FreeInvoice, ad oggi però il software permette la generazione di un numero limitato di documenti con la versione gratuita. Allo stesso costo di quella a pagamento c'è il servizio di Aruba che è a mio avviso nettamente superiore e da cui prenderò spunto per proporvi una breve guida.

Gli elementi essenziali della fattura elettronica

L'acquisto del software sul sito di Aruba è molto semplice ed intuitivo. Ad ogni modo qualsiasi software sceglierete dovrà essere correttamente configurato. Potete chiedere direttamente al vostro commercialista o potete seguire queste semplici indicazioni:

  1. Indicare correttamente i vostri dati: nome, cognome, sede legale, partita iva e codice fiscali sono dati indispensabili e vanno indicati correttamente.
  2. Il regime fiscale è fondamentale! Ricordarsi di indicare quando il software lo richiede il regime fiscale RF19. Probabilmente sarà seguito da una dicitura di questo tipo "Operazione senza applicazione dell'Iva ai sensi dell' art.1 co. 54-89, della legge n. 190/2014 così come modificato dalla legge n. 208/2015 e dalla legge n. 145/2018" la stessa che avete indicato fino ad adesso sulle fatture cartacee
  3. Esigibilità IVA: potete non indicarla e lasciarla disattivata
  4. Cassa previdenziale: va utilizzata dagli iscritti alle casse private professionali, Commercialisti, Avvocati, Architetti, Veterinari etc. Va impostata correttamente sia per l'esposizione in fattura che per l'indicazione del regime IVA di riferimento. La cassa professionale infatti, nel regime ordinario, è imponibile IVA. Per i forfettari invece, non essendo soggetti all'imposta, dovremmo andare ad indicare la causale corretta N2.2.
    Come compilare la cassa previdenziale per la fattura elettronica
    Anche gli iscritti alla gestione separata INPS possono utilizzare questo campo per chiedere la rivalsa del 4%. La compilazione è la medesima, la differenza sta nel fatto che mentre per le professioni ordinistiche il contributo integrativo sopra esposto non costituisce reddito (proprio perchè va riversato integralmente alla cassa di appartenenza), per i professionisti "senza cassa" e quindi soggetti alla gestione separata INPS si tratta a tutti gli effetti di reddito.
  5. Ritenute fiscali: i forfettari non sono soggetti alla ritenuta fiscale del 20% (operativa per i professionisti) o 11,5% (per le provvigioni). L'unico caso in cui è comodo indicarle è per l' Enasarco.

La compilazione della fattura elettronica

Una volta fatti i settaggi iniziali, passiamo a vedere come compilare effettivamente una fattura.

  1. Numero e data: importante! Il numero deve essere progressivo e la data deve riportare al più tardi il momento in cui è scattato l'obbligo di fatturazione. Per chi vende beni, l'obbligo di fatturazione scatta alla consegna del bene o se precedente, al momento del pagamento; per chi presta servizi invece la fattura va fatta al più tardi al momento del pagamento della prestazione. Si hanno 12 giorni di tempo per inviare la fattura elettronica. Importante quindi che l'invio avvenga entro 12gg dalla data del documento.
  2. I dati del cliente devono essere completi e corretti. Aruba offre un comodo servizio di recupero dei dati direttamente da quelli registrati in camera di commercio. Consiglio ovviamente di utilizzarlo. Nel caso invece di professionisti dovrete richiederli. Di fondamentale importanza è il "Codice destinatario". In sostanza il domicilio digitale delle fatture. Inserendo questo codice l'Agenzia delle Entrate recapiterà la fattura elettronica sulla piattaforma del cliente. Ad esempio per chi utilizza Aruba, il codice destinatario è KRRH6B9. Se il vostro cliente ha comunicato in Agenzia delle Entrate il codice che andrà ad utilizzare, sarà la stessa Agenzia a smistare correttamente i documenti, anche se nella fattura elettronica sarà inserito un codice errato o 0000000 (7 zeri), stesso codice da utilizzare per i privati. Si potrebbe utilizzare anche la pec per la ricezione delle fatture, ma è una modalità residuale e scomoda.
  3. La causale fattura non è obbligatoria, ma può essere utilizzata per meglio specificare le prestazioni relative al rigo fattura. Ad esempio se un agente immobiliare nel rigo fattura indica semplicemente "Provvigione per attività di intermediazione in compravendita immobiliare", sarebbe bene specificare nella causale i riferimenti dell'immobile.
  4. Nel rigo fattura va inserita la prestazione oggetto di fatturazione. Qui bisogna prestare MOLTA attenzione al codice IVA che deve essere sempre (o quasi) N2.2
  5. Dati bollo: se la fattura è superiore a 77,47€ andrà caricata anche la voce relativa al bollo. C'è da dire che ormai l'Agenzia delle Entrate calcola automaticamente i 2€ quando dovuti, quindi il non indicarli non comporterà alcun problema
  6. Modalità di pagamento: comodo da inserire, ma non obbligatorio

Casi particolari: quando non si utilizza N2.2

Solo in 2 occasioni non va utilizzato il codice IVA N2.2:

  1. Prestazioni di servizi rese all'estero: le stesse vanno in N2.1 (ricordarsi iscrizione al VIES) e va riportata la dicitura "Reverse Charge"
  2. Riaddebito di spese: caso più comune il riaddebito del bollo, che va in N1 (escluso art. 15 DPR 633/72)

Perchè partire subito e non aspettare luglio?

Anche se sono previste moratorie sulle sanzioni per il terzo trimestre 2022, è il caso a mio avviso di partire subito!
Come procedere? Avvisate il vostro commercialista se non vi ha già comunicato la novità, consegnate le fatture cartacee già emesse per il 2022, acquistate il software per la fatturazione elettronica, configuratelo ed iniziate a fare le prime fatture elettroniche!
In questo periodo gli studi dei vostri consulenti potranno dedicarvi più attenzione per il passaggio al digitale. A luglio invece, essendo nel pieno della campagna dichiarativa, sarà più complicato offrire la giusta assistenza e controllare passo passo il processo di fatturazione.